io parto dall'aiuola dove c'è l'aloe assieme alle aromatiche e la libero da tutte quelle "abusive" che si sono infiltrate, stando attento a non danneggiare le mie; questa parte mi aiuta e mi da un incoraggiamento ad affrontare la parte più difficile che è liberare il sentiero, in pietre separate da terra, dove le piante sono ben più forti e vigorose di quelle del prato grazie al fatto che le loro radici sono stabilmente aggrappate alle fessure, dove il lavoro con il tosaerba è anche più difficile; poi mi dedico al cosiddetto prato, dove l'erbetta è sovrastata da tante altre piante più alte, tolte le quali appaiono zone spoglie e anche con un po' di muschio; questa attività è comunque necessaria prima di far partire l'irrigazione automatica altrimenti l'effetto è comico; comunque non mancano delle intere mezz'ore a contemplare la distesa di alti fiori gialli del dente di leone o blu-viola della lavanda, a cercare tracce dei quattro bacchetti di menta piantati nel prato a settembre la notte prima di partire, a decifrare se quella venuta da semi sparsi è santoreggia o timo, ad immaginare quanto potrebbe crescere il mirto se sopravvive alla estate, senza dimenticare di godersi la giornata specialmente se il tosaerba elettrico non vuole più funzionare e ti fa lasciare il prato a mezzo...
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(il giardinaggio estensivo mi appassiona e mi affatica più di quello intensivo -intendo le pianticelle nei vasi dei terrazzi- non perché sia faticoso ma perché sembra una continua sfida a braccio di ferro contro la natura; quella che cosparge la terra dei semi delle stesse piante che hai appena sradicato o strappato; ti accorgi subito che è una lotta impari quella che combatti, che se vuoi vincere dovrai usare mezzi sleali, tecnologici e chimici ovvero diserbanti, che poi si ritorceranno contro di te e la tua salute; l'alternativa è rinunciare a dimostrare questa tipo di superiorità dell'umanità e imparare questa tenacia per ricambiarla, rinunciare a volere i fili d'erba ordinati uno a destra a uno a sinistra ma senza ridurti ad uscire con i vestiti pieni di semi dal sentiero, con la pazienza di usare la forza della natura a tuo vantaggio senza affannarti e disperarti, con il tempo per ammirare qualcosa che non hai piantato ed eppure può essere bello; ma voi vi immaginate il Paradiso Terrestre con un prato inglese o come una giungla impenetrabile?credo che ci possano essere tante vie di mezzo)
Il diritto di vivere il presente
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